Parole, riflessioni e appunti di viaggio per viaggiatori senza meta...
21 gennaio 2007
Le sue mani
Lente, rapidamente nascoste
nella borsa a rovistare cose;
movenze familiari, già viste.
Scivolosamente affusolate
dentro lente danze amorose
a raccontare storie incantate.
14 gennaio 2007
Alexander Throckmorton
ma non conoscevo le montagne.
Da vecchio conoscevo le montagne,
ma le mie ali stanche non potevano seguire la visione -
Il genio è saggezza e gioventù.
(tratto da Antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters)
13 gennaio 2007
E' colpa dell'amministratore!
la gatta chiusa dentro, i sacchi della spesa
appoggiati sui gradini, accanto all'ascensore
che a vederla pareva avesse un malore
ansimava stanca, con la bocca che cadeva
esausta tendeva il dito, la schiena le doleva.
Voleva raggiungere il campanello - presto! -
prima che fosse tardi, compiere quel gesto
per avvertire qualcuno, magari farsi aiutare
a tornare indietro dove lei non voleva tornare.
- Driiin! - aveva suonato. Ce l'aveva fatta,
e per la paura di esser presa per matta
urlò a squarciagola il nome del vicino - Aldo! -
e fu presa da malore; improvvisamente caldo,
poi freddo, poi caldo ancora e svenimento:
come morta, cadde di piombo sul pavimento.
La porta del vicino si aprì: "Oh santo cielo!
Presto, è svenuta, forse è viva per un pelo!"
Tutti dai piani bassi accorsero allarmati
"Fatela respirare, su, non state accalcati!"
Le fecero poggiare la testa, le gambe in su
fino al decimo piano era salita una tribù
di anziani, casalinghe, bambini col pallone
persino i più pigri spegnevano la televisione
per cercare di capire cosa fosse successo
Il portiere: "Non si sa niente per adesso..."
Un po' di acqua e zucchero e presto rinvenne
contenta per non averci lasciato le penne:
"Avevo lasciato un sacchetto al pianterreno
ma me ne sono accorta all'ultimo gradino!"
"Non si preoccupi - faceva Aldo - ora sta bene
può anche tornare giù, se proprio ci tiene...
"E no, ora basta! - strillò il portiere iracondo -
pur'io faccio su e giù e sembro un moribondo.
Ma invece di chiamare ogni volta un dottore
non potreste solamente riparare l'ascensore?!"
12 gennaio 2007
Invito al Viaggio
in quel paese che ti somiglia tanto,
i soli languidi dei tuoi cieli annebbiati
hanno per me l'incanto dei tuoi occhi
quando brillano, offuscati.
Laggiù tutto è ordine e bellezza,
calma e voluttà.
Il sole si addormenta
in una calda luce di giacinto e dorme.
Dormono pigramente i vascelli vagabondi
arrivati da ogni confine
per soddisfare i tuoi desideri,
i tuoi desideri.

Poesia di Manlio Sgalambro, Invito al viaggio di René Magritte
10 gennaio 2007
Riflessione #1
Ogni secondo, giorno e notte, una donna mette al mondo un bambino.
Non credete che sarebbe ora di trovare quella donna e farla smettere?
Anonimo
31 dicembre 2006
Avrei voglia di idee diverse
Spazi, quadrati, quadranti,
sullo schermo qui davanti
troppe parole senza voce,
stella fioca, poca luce.
Cosa sto raccontando?
A chi perché e quando
ho pensato di narrare,
se non riesco a decifrare?
Io non parlo, non sento
sparo alle ombre, forse;
parlo troppo, me ne pento.
Non vedo le mie risorse,
galleggiare mi fa spavento.
Avrei voglia di idee diverse.
27 dicembre 2006
A volte vorrei
A volte vorrei
l'occhio del gatto nero
che non promette grazia
a un sinistro pensiero.
Uno sguardo
semplice ma severo.
(Tratto da Quadri senza figure, raccolta di poesie di Loredana Scaramella, Serarcangeli Editore)
25 dicembre 2006
Prima dell'antivigilia
racconto di Erica Ghini
19 dicembre 2006
Merlino
Il ritorno a Demezia
(da La magia di Stonehenge, romanzo di Luisa Mattia, edizioni e/o)
04 dicembre 2006
after the funeral
MICHAEL: But you quit when you met me.
CLAIRE: They always say you never quit.
MICHAEL: It doesn't matter.
CLAIRE: You just take breaks. You can take the longest breaks but then one day you just need to smoke.
MICHAEL: I love you, Claire. Can you hear me? I said, I love you.
Words from After the funeral by Christopher Sean Larsen
12 novembre 2006
28

Come posso ritrovare la mia pace
se il ristoro del sonno mi è negato?
Se l'affanno del giorno non riposa nella notte
ma giorno da notte è oppresso e notte da giorno?
Ed entrambi, anche se l'un l'altro ostili,
d'accordo si dan mano solo per torturarmi
l'uno con la fatica, l'altra con l'angoscia
di esser da te lontano, sempre più lontano.
Io dico al giorno, per compiacerlo, che sei luce
e gli dai grazia quando le nubi oscurano il cielo;
così lusingo la notte cupa,
che quando le stelle splendenti non fanno capolino,
sei tu a illuminare la sera.
Ma il giorno ogni giorno prolunga la mia pena,
e la notte ogni notte aumenta il mio dolore.
William Shakespeare, Sonetti
31 ottobre 2006
Exhibition n.1

(A. Salvati, E42, da The Album Part 1)
26 ottobre 2006
27

Sfinito dalla fatica, mi affretto al mio letto,
il caro riposo per le membra stanche del viaggio,
ma allora un altro viaggio mi comincia nella testa,
e lavora la mia mente, quando è finito il lavoro del corpo.
Allora i miei pensieri, di là lontano dove mi trovo,
verso di te fanno un devoto pellegrinaggio,
e tengono spalancate le mie palpebre pesanti,
a guardare la tenebra che vedono i ciechi.
Senonché la vista immaginaria della mia anima
presenta al mio sguardo cieco la tua ombra,
che, come un gioiello appeso alla notte spettrale,
fa la nera notte bella e il suo vecchio volto nuovo.
Così di giorno le mie membra, di notte la mia mente,
per causa tua, e mia, non trovano quiete.
William Shakespeare, Sonetti
19 ottobre 2006
Ho voglia di fare a botte con qualcuno

Ho voglia di fare a botte con qualcuno. Tanti cazzotti, un calcio piazzato ben bene tra i denti, che faccia zampillare fuori sangue a volontà. Il mio pugno destro che rimodella la guancia sinistra di uno di quei teppistelli del cazzo figli della merda televisiva che deturpa l’etere da vent’anni; “non sanno quello che fanno…” – me ne fotto, inizino ad impararlo! Il mio piede sinistro che toglie il respiro ad uno di quei giornalisti cronisti televisivi che non hanno mai fatto una domanda “scomoda” a un potente, e si sentono tanto super partes in qualsiasi situazione – hanno la coscienza sporca come un ladro o un assassino -, lo colpisco al basso ventre evidenziando così quello che non ha… Il mio cranio che si schianta come un lapillo sul naso di uno di quei politicanti di merda che trovano le loro sporche propagande e diatribe varie ed eventuali più importanti anche della vita stessa: il mantenimento del potere prima di tutto, costi quel che costi… purtroppo le catastrofi derivanti dalle “politiche sbagliate” non colpiscono mai loro. Uno sputo carico di muco e catarro in faccia a tutti quelli che si mettono la dignità sotto i piedi, e mercificano i propri o altrui drammi. Ho una terribile propensione alla violenza; con chi potrei sfogarla? I cacciatori, che nel 2006 hanno ancora il coraggio di uccidere un animale indifeso “per sport”; i pedofili e gli stupratori, disumani e intollerabili, valgono un qualsiasi carnefice; il presidente degli Stati Uniti e chi come lui pensa che quello statunitense sia un popolo superiore, schiavi di televisione, ignoranza e globalizzazione; i magnate del petrolio e tutti quelli che nel corso degli anni hanno impedito lo sviluppo e l’applicazione di forme energetiche alternative, uccidono più loro di una qualsiasi calamità naturale. Ho voglia di darle di sana pianta a qualcuno, di stenderlo a terra con una caterva di colpi, a mani nude, alla pari. Voglio uno scontro. Non un semplice sfogo, un percorso. L’istinto primordiale che si scatena per non farsi sopraffare dagli eventi. Solo un temporale può fermarmi.
01 ottobre 2006
Storie di ordinaria follia #2
(tratto dall'opera teatrale Storie di ordinaria follia, di Petr Zelenka)
30 settembre 2006
Storie di ordinaria follia
(tratto dall'opera teatrale Storie di ordinaria follia, di Petr Zelenka)
27 agosto 2006
Croazia estate 2006
23 luglio 2006
...cosa abbiamo imparato...
"Anche io ho scoperto un sacco di cose, e leggendo ho pensato che probabilmente è proprio questo momento della vita, un po' per tutti noi, a darci mille spunti di riflessione. Mi ritrovo in tantissime delle cose che hai elencato, ma sono più ottimista di te, senza dubbio...forse sbagliando. Penso che le persone ti possano spesso sorprendere, nel bene e nel male. Che essere corretti fa bene di per sé, a prescindere da quanto ti venga riconosciuto. E poi ci sono un sacco di altre cose, magari banali, ma che uno spesso si dimentica. Anch'io penso che, soprattutto a questa età, si debba fare fare fare. Poi so che guardando il cielo mi sento in pace con me stesso, che molte volte faccio delle cose perchè piacciono agli altri ma non a me, che prosciutto crudo e mozzarella spaccherà sempre. Che il rapporto con mio fratello sta migliorando nel tempo, che non porterò mai orologi da polso, che, anche per me, troppe poche ragazze, che la timidezza è bellissima perchè nel momento in cui riesci a superarla ti senti un dio e non c'è droga che regga il paragone. Che la musica può cambiarti la vita, tutta. Che mi piace la birra ghiacciata, che non prenderò mai droghe pesanti, che mi piace troppo scrivere ma vorrei essere più ordinato e più metodico nel farlo. Che vorrei parlare di più, di cose importanti, aprirmi di più con le persone, che mi emoziono quando riesco a farlo. Che sono troppo contento del lavoro che voglio fare, e sono ottimista, anche in questo caso...io lo farò. Che ripensare alle persone che non vedo più da tanto mi aiuta ad esistere oggi, che bisogna cercare di non dimenticare mai come eravamo e cosa abbiamo fatto, che un gesto anche piccolo può fare breccia nel cuore degli altri, che le mie radici me le voglio tenere sempre strette, mi servono a cibarmi e a cibare le foglie nuove del mio albero. Che tante volte vorrei vivere in un bosco tutto l'anno, e stare con le persone a cui voglio bene tutto il giorno, per parlarci, discutere, litigare, fare la pace...e poi, ogni tanto, perdermi da solo nel bosco, e arrampicarmi sull'albero più alto per capire fino a dove sono arrivato.
Grazie Dan"
pubblicato su questo blog il 22/07
Grazie...
Sorriso sognante:
- O la felicità dell'alba, i giorni in cui l'idea ti fa saltar giù dal letto... Perché non è il gallo a svegliarti, né il camion della spazzatura... Non è neppure la prospettiva del premio o l'ambizione di lasciare una traccia... E' l'urgenza di quel piccolo tocco di scalpello a cui pensavi quando ti sei addormentato... quella pennellata di ocra rosso all'angolo destro della tua tela, lassù in cima... Ecco cosa ti fa saltar giù dal letto! Il suono inebriante di una nota, che cambierà tutto... un nonnulla in punta di penna, forse una virgola, una semplice virgola... una sfumatura essenziale... il minuscolo dell'opera... una cosa da niente... solo la necessità... Dio mio, la bellezza di quelle mattine necessarie, nella casa addormentata... [...]
Tratto da Grazie di Daniel Pennac (2004)
15 luglio 2006
IMPRESSIONANTE: il cervello
Sneocdo uno sdtiuo dlel'Untisverià di Cadmbrige, non irmptoa cmoe
snoo sctrite le plaroe, tutte le letetre posnsoo esesre al pstoo
sbgalaito, è ipmtortane sloo che la prmia e l'umltia letrtea saino
al ptoso gtsiuo, il rteso non ctona. Il cerlvelo è comquune semrpe
in gdrao di decraifre tttuo qtueso coas, pcheré non lgege ongi
silngoa ltetrea, ma lgeg.