22 maggio 2007

Intuizioni geniali e scoperte sensazionali

Il mio caro amico Mauro (ci conosciamo dai tempi del liceo e abbiamo iniziato i primi laboratori teatrali insieme, sebbene lui ora si occupi d'altro) mi ha spedito alcuni giorni fa un racconto di un bizzarro episodio capitatogli negli uffici della facoltà di Scienze naturali nella quale studia e sta per laurearsi. Tutto inizia quando i due professori ai quali, se non ho capito male, fa da assistente, lo salutano per la pausa pranzo e lo lasciano in ufficio con l'incarico di rispondere al telefono. Passano pochi minuti e un misterioso ragazzo telefona per annunciare, balbettando e come in preda al panico, di aver fatto una sensazionale scoperta, e chiede a Mauro di poter parlare immediatamente con i professori e di avere accesso ai laboratori dell'università per fare delle importantissime analisi che comproverebbero la sua tesi. Mauro, per farla breve, gli dice di parlare con i professori prendendo magari un appuntamento nei giorni successivi. Ma passa appena un'ora e il ragazzo del telefono si presenta senza preavviso direttamente nell'ufficio dei professori, e Mauro non può che acconsentire alla sua richiesta di attendere lì il loro ritorno.
Di seguito il racconto a caldo di Mauro che, incuriosito, è riuscito a spiare il colloquio tra il piccolo Einstein e i docenti.

Cari miei,
pochi minuti dopo il mio incontro con il giovane scienziato della natura sento rientrare i miei professori e il primo, il più giovane, oltrepassando la soglia sgrana gli occhi nella mia direzione come a comunicarmi qualcosa che lo lascia atterrito. Si tratta dello studente in questione che entra con l'altro prof. Non me ne vogliano o vogliate per ciò che sto per raccontare, ma lo stupore che manifestavo durante il colloquio che i tre hanno avuto, e che ho potuto ascoltare restando in silenzio nel corridoio, era sì grande che a stento riesco a trattenermi dal descriverlo e dal raccontare l'accaduto. Quindi procedo. Flemmatico, il ragazzo inzia a raccontare la sua storia, intesa proprio come sua storia di vita: soffre di un disturbo psichico chiamato disturbo bipolare dell'umore e spiega ai due che si tratta di un'alternanza di stati depressivi ed euforici che lui cura tramite medicinali e ricoveri saltuari, l'ultimo dei quali terminato stamattina. Non sono nella stanza quindi non posso descrivervi le espressioni probabilmente attonite dei miei due professori, ma posso immaginarle, quando lui chiede il permesso di prendere le sue pillole approfittando delle ore 14, e iniziando a descrivere ogni movimento che compie recitando "ora cerco le mie pillole che sono nello zaino, ora trovo le mie pillole, ora prendo le mie pillole" etc. Inizia a spiegare quella che può essere la sua scoperta dicendo di aver da poco iniziato a fumare e che nei momenti in cui perde la concentrazione, riesce a riacquistarla solo dopo alcune boccate di fumo (chiede il permesso di accendersi una sigaretta, che gli viene negato, e offre ai proffs una sigaretta per dopo). Crede che le sigarette che lui fuma siano particolari e possano contenere una sostanza che aiuti la concentrazione. Sono sigarette sul dorso delle quali in lingue diverse non viene ripetuto lo stesso concetto (es: in italiano c'è la composizione del tabacco, in tedesco c'è scritto un'altra cosa e in inglese c'è scritto che fumare è piacevole). Sono sigarette al mentolo e inizia a raccontare altri aneddoti circa la sua vita e la sua situazione familiare. Vuole che sia eseguita l'analisi del tabacco delle sigarette che fuma per scoprire cosa vi sia che aiuti la sua concentrazione, riferendo anche del suo elevatissimo quoziente intellettivo, da lui calcolato tramite attendibili tests, e che si attesta ad un valore superione al 93% della media mondiale, invitando anche i professori ad eseguirlo. Molti premi nobel, dice, hanno avuto intuizioni geniali.
Dopo aver ricevuto una comprensiva e cordiale risposta dai suoi due interlocutori che gli suggerivano un luogo adatto per far analizzare il suo tabacco, inizia una nuova discussione interpellandoli così: "Voi siete religiosi? credete in una religione?". Entrambi ammettono la loro condizione di atei, non credenti, ed il ragazzo inizia discorsi attorno ai quali mi sono un po' perso perchè restavo attento ed incredulo ed al tempo stesso disorientato, in piedi nel corridoio. Asserisce di far parte di una associazione o congrega religiosa che porta il nome di "Servitori degli Angeli del Signore".Ormai è palese che il ragazzo non sta proprio troppo bene. Afferma anche di avere avuto delle rivelazioni circa L'apocalisse che avverrà nel settembre del 2008, cosa di cui il mio professore non si preoccupa perchè quando ci sarà la morte non ci sarà lui, e la cosa non lo turba affatto.Le rivelazioni gli vengono fatte tramite dei messaggi subliminali che gli giungono sottoforma di voci. A questo punto, accortosi probabilmente degli sguardi basiti dei due professori spiega loro che la scritta "Manicomio" che si trova sull'esterno dei palazzi in cui sono ricoverati i matti, è posizionata proprio all'esterno degli edifici perchè si riferisce a tutti quelli che si trovano fuori dai manicomi e non a chi ci sta dentro. Informa il professore di voler andare a colloquio anche con un professore del dipartimento di fisica per parlargli di un incontro che ha avuto: un incontro del "secondo tipo". Spiega che quelli del primo tipo sono gli avvistamenti di ufo e quelli del secondo tipo sono comunicazioni telepatiche, proprio come quella di cui lui è stato oggetto. Gli alieni lo hanno contattato con una incomprensibile forma di linguaggio telepatico.Inoltre vuole anche parlare col Papa perchè ritiene che egli abbia messo in giro una sostanza tossica, forse nelle sigarette (o qualcosa del genere) e riferisce in via del tutto confidenziale ai miei due professori che lui ha una teoria (forse suggeritagli dagli alieni... ma mi ero perso alcune parti del discorso quindi non ne sono sicuro) che si basa sulle parole del discorso tenuto da Ratzinger il giorno della sua elezione. Recita a memoria il discorso iniziale proclamato da Ratzinger appena eletto Papa e chiede ai proffs cosa ne pensino del Papa in questione. Loro sempre basiti e tartaglianti si producono in alcuni sommari giudizi attendendo dallo studente la sua rivelazione che lui manifesta rapidamente: "Io credo che Papa Ratzinger sia l'incarnazione di satana sulla faccia della terra!". Se non sbaglio il mio prof ha tentato brevemente di dissuaderlo da questa convinzione ma lui adduceva un'altra affascinante quanto sconclusionata prova della sua teoria satanico-papista. Chiede ai due: "conoscete Guerre Stellari?". A questo punto il professore cerca di fargli capire il carattere fantastico e assolutamente inverosimile della saga di Guerre Stellari e la sua assoluta ignoranza circa le vicende della saga di Lucas, e il nostro studente gli spiega che, sebbene loro non abbiano visto Guerre Stellari, lui li assicura che un'altra prova che Papa Ratzinger sia l'impersonificazione del male si trova nell'incredibile somiglianza tra Papa Ratzinger e l'Imperatore del Male i cui volti sono uguali e sovrapponibili. Lo sconcerto dei due non posso vederlo ma lo sento nei silenzi prolungati e nei tentativi di dirigere la conversazione verso terreni meno improbabili.
Finalmente il ragazzo chiede delle informazioni circa l'esame di chimica e gli esercizi relativi. Poco dopo ringrazia per l'attenzione e la pazienza dimostrategli, saluta e, accompagnato alla porta, se ne va.
Rega'.
Senza parole.
L'unica cosa: se vi capita di trovarvi a parlare con persone del genere, ascoltale un po' perchè immagino debbano avere un gran bisogno di confidarsi e di parlare delle mille cose sconclusionate che hanno in testa. Nun fate i vaghi che gireno le spalle.

Saluti vivissimi,

Payo'_

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