03 maggio 2007

Delitto e castigo


"Un giovane che è stato espulso dall'università e vive in condizioni di estrema indigenza, suggestionato, per leggerezza e instabilità di concezioni, da alcune strane idee "non concrete" che sono nell'aria, si è improvvisamente risolto a uscire dalla sua brutta situazione. Ha deciso di uccidere una vecchia che presta denaro a usura..."

(Da una lettera di Dostoevskij a M. N. Katkov, 1865)

"Il terrore lo invadeva sempre più, specialmente dopo quel secondo e del tutto imprevisto assassinio".

Raskòl'nikov:
Che cosa bisogna fare? Demolire tutto quello che è necessario demolire. Una volta per sempre e poi basta; e prendere il dolore sulle nostre spalle. Come, non capisci? Più in là capirai... La libertà e il potere... Soprattutto il potere su tutti gli esseri pavidi e su tutto il formicaio. Ecco la mèta! Ricordatelo! Questo è il viatico che ti dò, perché forse è l'ultima volta che ti parlo. Se non ritorno domani verrai a sapere tutto e allora ricordati di queste mie parole. Se invece ritorno domani, ti dirò chi ha ucciso Lizavéta. Addio.

(Da Delitto e castigo di F. Dostoevskij)

Nessun commento: