01 aprile 2006

Pensieri didascalici

Non vorrei essere un pensatore didascalico, ma non sapendo quanto è grande, mediamente, una coscienza, non riesco a farmi un'idea delle dimensioni della mia, e neanche del suo peso. Cerco di pensare alla cosa più semplice che associo mentalmente ad un dato concetto, e poi ne analizzo i vari aspetti, e spesso scopro che la mia mente ne sa molto più di me; non smette mai di sorprendermi, è preparatissima, nonostante io non mi sforzi particolarmente per allenarla o fornirle nuove risorse. Forse il mio compito è solo di farle spazio. Scommetto di essere stato didascalico, ma non posso farne a meno.
I pesci, nell'acquario, sono rossi? Si, certo. No, invece. Mi sforzerò di pensarli turchesi, con gli occhiali, grandi intenditori di vini, e appassionati dei romanzi di Dashill Hammet - che fino a tre giorni fa non sapevo neanche chi fosse.
Strappate pure i capelli ad un uomo, ma lui non penserà mai che quella sia una didascalia. E invece magari lo è. Bisognava punirlo; circuirlo, minacciarlo, umiliarlo. Ma in ogni caso è stato aggiunto un ingrediente specifico dell'uomo, come per i pesci rossi: l'IMMAGINAZIONE. Tanto i capelli, se è destino ricrescono, oppure cadono; e allora è meglio, più rapido, più scottante, immaginare tutto ciò, e poi... alzarsi e andare a pisciare. Perchè senza l'istinto ci saremmo rotti le palle migliaia di anni fa.
...Ma prima ho dovuto concludere un pensiero, questo, che so già che in linea di massima è condivisibile, oppure che io stesso domani, giudicherò didascalico. E' un loop.

1 commento:

Super Pollo ha detto...

i think no.