02 maggio 2006

Un pomeriggio di fine aprile





Improvvisamente si fa buio. La gatta, rannicchiata sul mio zaino in cima a una piccola montagna di scatole, ceste e scatoloni, si gira di scatto verso il cielo, fuori dalla finestra. E' arrivato il tuono, pochi istanti, e poi una pioggia dalle gocce rotonde e pesanti come biglie di vetro. Una musica rock accompagna le mie faccende di casa, e sembra quasi fare da accompagnamento al suono deciso ed avvolgente della pioggia che cade, fuori. Quando ho finito di rifare il letto e ho avviato il programma numero 2 della lavatrice, mi avvicino, come faccio spesso, alla finestra della mia camera da letto, e già attraverso la tenda chiusa noto un giallo quasi abbagliante che serpeggia sinuoso sul mattonato tra la casa e il giardino. Si tratta semplicemente del tubo dell'acqua per annaffiare le piante, giallo, che spicca come una cometa in cielo, in quanto, per non so quale motivo, riflette la luce giallognola che filtra da dietro le nubi. Credo che sarà un'altra di quelle piogge che lasciano ovunque uno strato sabbioso di rigini desertiche. Mi dico che, in fondo, ho fatto bene, il pomeriggio, a non farmi lavare la macchina; solo una pompata fuori dal cancello di casa.
Il disco molto-rock-ma-melodico-super va avanti; la gatta si è spostata, sicuramente in un altro dei suoi "luoghi morbidi" preferiti (si muove per casa oscllando teneramente una pancia piena di un numero indecifrabile di suoi diretti discendenti). E' ora di mettersi a studiare un po', anche se rimarrei sul letto a scrivere, pensare, ascoltare la musica per tutta la serata, anche perchè ho da poco rimesso il copriletto blu a righe che mi piace tanto. "Strano - penso - ho messo un copriletto leggero perchè da giorni ormai fa un caldo quasi estivo, e improvvisamente ritorna la pioggia (e magari il freddo, stai a vedere)".
Voglio non perderli mai questi momenti, voglio potermi permettere sempre uno spazio silenzioso in cui irrompere con la musica, i pensieri, le letture, affondando di tanto in tanto il naso nell'odore fresco e dolce delle coperte appena lavate.