30 dicembre 2010

Propositi per l'anno a venire


Giorni d’indecifrabile emozione,

La fine di parabole consuete:

Note di comune incomprensione,

L’inizio di melodie segrete.


Di consumar la penna fino a sera

Dall’alba mi ricordo la preghiera;

E persa come sempre la scommessa,

Mi duole ricordar ch’era la stessa

E ch'è già passato un altro anno.

Tutto questo i sogni non lo sanno.


29 dicembre 2010

La fine del bipolarismo perfetto

Er monno sta cambiando,
m'appare più rotondo;
nun sembra più schiacciato
dar peso der peccato.
E i poli dove sono?
A chiedere perdono
per aver tutto fallito.
Ed io sono partito
pe' vedemmelo dall'alto
'sto monno che fa er salto
- di qualità mi viene detto -.
La mano sur fòco nun la metto,
ché me pare più come la pasta,
che se la sera quarcuno dice "basta"
la puoi sempre mantener ben conservata

e riproporla la matina in forma de frittata.

08 ottobre 2009

Le disgrazie sono di sinistra

Dopo il proclama del Capo, il quadro è finalmente chiaro. I magistrati sono di sinistra, e questo già si sapeva. La tv pubblica, eccetto Topo Gigio, è di sinistra. Il 72% dei giornali è di sinistra (non il 71 e nemmeno il 73: il 72, l’ha detto Lui). La Corte Costituzionale è di sinistra, il Quirinale è di sinistra, gli arbitri in genere sono di sinistra, e anche i vigili che danno le multe sono di sinistra, i professori che rifilano 4 a mio figlio sono di sinistra, il vicino di casa che appesta il pianerottolo con la sua frittura è di sinistra, la signora che mi ha scippato il parcheggio è di sinistra, come la Regina di Biancaneve, Veronica Lario e la Costituzione: tutte di sinistra.

La sveglia alle sette è di sinistra, la barba da radere è di sinistra, il caffè amaro è di sinistra, i calzini bucati e gli ingorghi al semaforo sono di sinistra, il capufficio odioso è di sinistra, la moglie che mi ricorda le commissioni da fare è di estrema sinistra. Il Superenalotto è di sinistra, altrimenti vincerei. Gli stranieri, i comici, i miliardari e i gatti neri sono di sinistra. Le escort sono di sinistra, ma solo quelle che chiacchierano, naturalmente. Cavour era di sinistra, come Montanelli e Barbarossa, del resto. Fini è di sinistra e pure le previsioni del tempo, se segnalano pioggia. Persino io, quando non digerisco la peperonata, divento di sinistra. Da noi l’unica disgrazia che non sia di sinistra è la sinistra.

P.S. Viva l’Italia, viva Berlusconi! (anche questo l’ha detto Lui).

Massimo Gramellini LA STAMPA 8 Ottobre 2009

26 marzo 2009

Requiem



REQUIEM per la Cultura e lo Spettacolo italiani
Roma, 30 marzo, Piazza Farnese dalle 16 alle 19.


Al nostro Requiem per la cultura e lo spettacolo italiani parteciperà il mondo del teatro e quello del cinema, della musica e della danza, del circo e del teatro di strada, della letteratura, della scuola e della ricerca.
Solidali e uniti nel rivendicare ciò che in un qualsiasi altro Paese civile viene normalmente difeso: il diritto alla cultura!

Per i governanti italiani il sostegno della cultura equivale ad un atto di assistenzialismo, mentre il contributo statale per la sostituzione di un elettrodomestico seminuovo è considerato un incentivo economico.

I tagli drastici alla cultura non sono mai il frutto di scelte casuali e chi li pratica conosce bene il rischio di dover governare un popolo colto.
Un popolo che legge e che va al cinema e a teatro, che ascolta la musica, che studia e fa ricerca è un popolo che sa scegliere, che partecipa, che giudica, che non accetta di ridursi a una plebe passiva di consumatori.
E' soprattutto un popolo che sa difendere, insieme con la cultura, la propria identità e la democrazia.
Nei Paesi civili, qualunque sia il colore del governo e l’entità della crisi economica, nessuno si sognerebbe mai di penalizzare la cultura. Perché, nei Paesi civili, la cultura è considerata una priorità, un bene da difendere e incrementare, alla pari con la sanità, con i trasporti, la viabilità e tutto il resto.
La Storia ci indica che solo i regimi antidemocratici temono e mortificano la cultura.

Il mondo della cultura e dello spettacolo vuole esistere e resistere per non dover celebrare, dopo il Requiem per la Cultura italiana, anche il Requiem della Libertà. Amen.

31 gennaio 2009

eh già..

“Se quella notte, per divin consiglio,
la Donna Rosa, concependo Silvio,
avesse dato ad un uomo di Milano
invece della topa il deretano
l’avrebbe preso in culo quella sera
sol Donna Rosa e non l’Italia intera.”


Roberto Benigni